Ballata di un Amore Italiano – Edizioni Feltrinelli - "I Narratori"
Tre pagine dal libro
C’è un uomo solo, in piedi, al centro di un
ballo a palchetto.
È alto, magro e ha indosso un cappotto logoro,
forse maron. Gli occhi scuri sono rapidi
e sporgenti. Il viso lungo e affilato. I capelli
rasati.
me mi piace il ballo – dice
me mi piace punto il ballo, a capo
L’uomo tiene le mani nelle tasche. Ha pantaloni
di fustagno chiusi al fondo da un giro di
spago. I calzini bordeaux. Alle sue spalle, su di
un palco improvvisato, si intuiscono degli strumenti
musicali. Oltre la balaustra che cinge il
ballo, gli alberi e le siepi di un giardino. Fili di
lampadine tesi tra i rami colorano l’aria d’arancio.
Più in là, la notte.
me mi piace il ballo
però non ballo pubblicamente.
ballo propriamente nella mia stanza.
privatamente.
da solo. e perfettamente
L’uomo si guarda le clark senza lacci.
i balli pubblici, di carnevale, di paese,
me li giro quasi tutti,
pioggia o sole, belli o brutti,
ma non ci vado a sgambettare
io ci vado propriamente
per una cosa che c’ho in mente.
io ci vado…
Un tizio in canottiera e pantaloni corti gli
passa accanto, raggiunge il palco e va al microfono.
– Uno, due, tre. Uno, due, tre – ripete.
Ha gambe tozze e pelose, ma un polpaccio
depilato.
– Abbassa un po’ la spia – dice.
– Ok – grida qualcuno.
Il tizio scende, ripassa accanto all’uomo e se
ne va.
io ci vado perché quando ci vado
la gente l’odoro, la nuffio
senza dir niente.
e perfettamente.
Fa di sì con al testa.
perché quando la gente balla fa odore,
gli esce…
Una coppia gli sfila di fronte: lei un vestito
a fiori troppo piccoli, le braccia nude, scarpe
basse. Lui una giacca celeste. Attraversano la
pista tenendosi per mano.
L’uomo li sbircia mentre si allontanano.
perché quando la gente si sfrega, si tocca
se te c’hai il dono, ti pare una bocca
che parla, che dice, che racconta le storie,
di cose passate, di cose ben serie
Sfila di tasca una mano. È sporca, lunga ed
elegante. Se la passa sulla testa rasata.
perché dell’adesso importa una sega,
è il prima che conta, il prima che frega!
la gente non si accorge di nulla non vede niente. Solo qualcuno li osserva per rendersi conto che il mondo è fatto di marionette create per riempire gli spazi vuoti.
CERCHERO’ QUESTO LIBRO…MI PIACE, USCIRE PER SENTIRE L’ODORE DELLA GENTE, COGLIERE SFUMATURE, PICCOLISSIMI GESTI DI COLORI, ACCENTI, PROFUMI…GUARDARE,ASCOLTARE…