Un mattino a Irgalem

“Il trentenne Davide Longo ha scritto un libro scabro, essenziale, che ricorda da vicino le pagine di Fenoglio e Pavese. Scritto con piglio sicuro, Un mattino a Irgalem è decisamente una storia del nostro tempo, un buon esempio di romanzo italiano di cui si erano smarrite le tracce”.
Marco Belpoliti, L’Espresso

Marcos y Marcos 2001, Feltrinelli 2019 https://www.ibs.it/mattino-a-irgalem-libro-davide-longo/e/9788807892356 https://www.amazon.it/mattino-Irgalem-Davide-Longo-ebook/dp/B07P5TTLPK/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=1NMOHBICK4OEW&dchild=1&keywords=un+mattino+a+irgalem&qid=1611150939&sprefix=un+mattino+a+%2Caps%2C169&sr=8-1

Etiopia, 1937. Pietro, avvocato torinese, si ritrova col grado di tenente, in Africa per una missione spinosa: difendere un uomo che tutti vogliono morto. Il sergente Prochet, condottiero dei cosiddetti gruppi esploratori, ha sgozzato, squartato, devastato. Due pattuglie inviate nel deserto per recuperarlo sono svanite nel nulla. Ora è solo un personaggio scomodo, chiuso in una buia cella di Addis Abeba. Pietro tenta di aprire un varco nel silenzio ostinato di Prochet, per alcuni un eroe della guerra che ha dato all’Italia un impero, secondo i più “un matto, una bestia, uno che l’Africa gli ha fatto male”. Ma perché hanno affidato proprio a Pietro quel caso a cinquemila chilometri dal suo Paese?