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La vita paga il sabato

Un delitto su cui le alte sfere cercano di mantenere il massimo riserbo.
Un’indagine che si svolge tra i silenzi di un remoto paese di montagna e la chiassosa Roma del cinema, della politica e della corruzione. A legare questi due luoghi tanto diversi, il mistero di una donna che per molti è stata una musa, un sogno, un rimorso.

L’uomo verticale (nuova edizione)

Misteriosi invasori alle porte, le smanie di potere dell’esercito, paura, odio e ferocia che si diffondono. È il crollo del nostro mondo? Un romanzo distopico in cui tutto ci sembra purtroppo sempre piú familiare.

Una rabbia semplice

Arcadipane dove gli altri crollano ha sempre trovato «terra di conquista», ma ora si sente stanco; la sua intelligenza, tanto umile quanto ostinata, pare essersi assopita. A destarlo dal torpore è un episodio di violenza come ce ne sono molti. Dietro cui, però, si nasconde un male così insensato da spegnere le parole in bocca.

Le bestie giovani

Un orrore che riemerge dal passato. Una strage di cui il commissario Arcadipane cerca invano il motivo, finché non fa i conti con una verità che già avrebbe dovuto conoscere: «Così giocano le bestie giovani, prima di scoprire che i loro artigli non sono fatti per giocare».

Maestro Utrecht

Ci apprestiamo dunque a indagare il mistero dei suoi ultimi dieci anni di vita; pronti ad acuire lo sguardo nelle zone d’ombra così come a far schermo agli occhi in quei rari momenti di luce abbagliante, sufficienti tuttavia a far risplendere un’esistenza che non ci si può astenere dal definire straordinaria.

Il caso Bramard

Lo ha inseguito per una vita, ma Autunnale è sempre stato un passo davanti a lui. Fino a adesso. Fino all’inizio di questa indagine epica e disperata dove più che mai Bramard avrà bisogno di Vincenzo Arcadipane, l’allievo, l’amico di sempre.

Ballata di un amore italiano

– Smettila, ci guardano tutti!
– E chi se ne importa! Che rosichino. Tu però
stammi sempre vicino.
Lei lo guarda.
– Non potrei fare diversamente.
– Sì che potresti.
– No che non potrei.
– Allora sono contento.
– Allora sono contenta anch’io.

L’uomo verticale

«Poco prima di addormentarsi ebbe l’impressione di intuire per la prima volta la terribilità di quel che stava avvenendo. Un nuovo tempo si apriva, un tempo nudo che prometteva di durare e la cui parola chiave sarebbe stata “senza”, come quella dell’età che l’aveva preceduto era stata “con”.»

Il mangiatore di pietre

“Un universo paesano capace di sentimenti ancestrali e crudeli. Un romanzo di figure che parlano soprattutto con gli sguardi. E di silenzi Il mangiatore di pietre è un noir ruvido e incalzante, scritto nel segno dei grandi autori italiani del secolo appena concluso.
Un romanzo essenziale e grandioso, come le valli e le montagne in cui è ambientato”.

Ermanno Paccagnini, Corriere della Sera

Un mattino a Irgalem

“Il trentenne Davide Longo ha scritto un libro scabro, essenziale, che ricorda da vicino le pagine di Fenoglio e Pavese. Scritto con piglio sicuro, Un mattino a Irgalem è decisamente una storia del nostro tempo, un buon esempio di romanzo italiano di cui si erano smarrite le tracce”.
Marco Belpoliti, L’Espresso