Pirulin senza parole
Il mio nome, il mio nome è Pirulin Senza Parole
ho una bici senza ruote e le tasche sempre vuote
tanti posti dove andare, ma niente scuola e niente strade
solo prati ed erba attorno, e domani? Un altro giorno.
Nel silenzio di una montagna tutta da scoprire, il piccolo Davide si avventura nel primo trekking della sua vita. Ad accompagnarlo una mamma che arriva sempre in ritardo, i ricordi dei nonni e del papà rimasti in città e le incredibili sensazioni suscitate dalle rocce dolomitiche e dai racconti del vecchio alpinista Cesare. Ma la sua curiosità è catturata dalla strana capsula rossa che il signor Mario porta sulle spalle…
Il mio nome, il mio nome è Pirulin Senza Parole
ho una bici senza ruote e le tasche sempre vuote
tanti posti dove andare, ma niente scuola e niente strade
solo prati ed erba attorno, e domani? Un altro giorno.
Lettera prima
Questa lettera è per te, dolce mia, che ancora non sei,
ma sarai. È una barca di carta che risale il fiume. Serve
a dirti da dove vieni e cos’è quella guerra che il sangue
ti fa nelle vene.
Qualche tempo fa quelli di Tratto mi chiesero di scrivere un racconto per un libro dove si celebravano i trent’anni di Tratto Pen.
Non so se lo posso fare – dissi io.
Pensaci – dissero loro.
Arrivato a casa mi misi alla scrivania. Nella scatole del tè dove metto le penne c’era un Tratto. Tra le pagine dell’agenda c’era un Tratto. Anche in bagno, per segnare certe idee che mi vengono in certi momenti, c’era un Tratto. Allora telefonai.
Lo posso fare, però vorrei scrivere di uno che da quando ha quattro anni scrive con Tratto biglietti, appunti, temi, lettere che messi in fila raccontano la sua vita fino a quando di anni ne ha trentacinque.
E’ bello – mi dicono loro.
Allora lo faccio.
Fallo – dicono loro.
Allora l’ho fatto.
– Ti piacerà la montagna! – dice la mamma – Vedrai!
– Come no! – dice il bambino – Come una cacarella!
Tra le cose che mettono paura nella pancia del
bambino, infatti, oltre ai matti-rapitori di montagna,
ci sono le barbe bianche, la cacarella lontano da ogni
bagno e le nuvole grandi e veloci.
Gesù qui è messo di fronte a una scelta. Capita a tutti. A metterlo di fronte a questa scelta è sua mamma. Capita spesso. E alla fine lui se la cava con un miracolo. Non capita quasi mai. (Di solito il miracolo lo fa la mamma)