Un bambino, un papà, una mamma, una sorella in arrivo per cui bisogna ancora scegliere il nome, un cane che un nome ce l’ha già e anche piuttosto importante: tutti a bordo di una macchina color caffelatte, in direzione di una baita di montagna. Insieme a loro entriamo nel mondo in bianco e nero di “La montagna pirata”, e partiamo per una vacanza di famiglia. “Ooh no!”, pensa il bambino: non gli va proprio di affrontare la noia, i ragni, le nuvole e soprattutto quella montagna con la sua spaventosa barba bianca… Ma può bastare una passeggiata all’alba con una tazza di tè caldo, in compagnia del papà e del cane Quinto Valerio Massimo, per cambiare le cose. Tra boschi e distese di soffioni, il bambino scopre la pirateria di montagna e impara le sue regole: non pensare troppo a lavarsi la faccia e non avere paura delle cose che cambiano. Attraverso le parole di Davide Longo e le illustrazioni di Fausto Gilberti, “La montagna pirata” ci trasporta ad alta quota, dove scopriamo che a volte le cose fanno molta più paura quando le guardiamo da lontano. Età di lettura: da 5 anni.
La vita a un tratto
Qualche tempo fa quelli di Tratto mi chiesero di scrivere un racconto per un libro dove si celebravano i trent’anni di Tratto Pen.
Non so se lo posso fare – dissi io.
Pensaci – dissero loro.
Arrivato a casa mi misi alla scrivania. Nella scatole del tè dove metto le penne c’era un Tratto. Tra le pagine dell’agenda c’era un Tratto. Anche in bagno, per segnare certe idee che mi vengono in certi momenti, c’era un Tratto. Allora telefonai.
Lo posso fare, però vorrei scrivere di uno che da quando ha quattro anni scrive con Tratto biglietti, appunti, temi, lettere che messi in fila raccontano la sua vita fino a quando di anni ne ha trentacinque.
E’ bello – mi dicono loro.
Allora lo faccio.
Fallo – dicono loro.
Allora l’ho fatto.